In tutto il mondo è una realtà. Si tratta dell’ecoincentivo per chi sceglie le due ruote ecologiche per raggiungere il posto di lavoro. In Italia siamo partiti da Massarosa.
Riduce l’inquinamento, fa bene alla salute e non assottiglia il tuo lo stipendio. Il «bike to work»!
Sai di cosa stiamo parlando? Sono dei rimborsi chilometrici per chi va in ufficio in bici. In Italia è stato introdotto per la prima volta due anni fa a Massarosa, un comune di 22 mila abitanti in provincia di Lucca. Negli Stati Uniti celebrano da anni il Bike to Work Day (l’11 maggio a San Francisco, il 19 a Washington). In Italia, comunque, si festeggia l’importante esperimento. Pensa che il comune di Massarosa ha stanziato per il secondo anno consecutivo 30 mila euro!
Nella cittadina toscana 40 residenti inforcano la bici tutte le mattine per recarsi al lavoro. Pedalano in media per 10 chilometri tra andata e ritorno e per ogni chilometro incassano 25 centesimi. Fanno 40 euro al mese e quasi 600 l’anno! Per essere pagati devono mandare in comune a fine mese il resoconto autocertificato dei chilometri percorsi (per evitare irregolarità vengono effettuati controlli a campione).
Olanda e Danimarca hanno fatto da apripista, ma anche il Regno Unito si è mosso con largo anticipo. Dal 1999 chi si reca in ufficio pedalando ha diritto a uno sconto del 30 per cento quando compra una bicicletta. Le aziende anticipano i soldi per l’acquisto del mezzo e poi recuperano la somma tramite una trattenuta sullo stipendio mensile lordo del dipendente (e risparmiano sui contributi). Per ogni sterlina persa per la riduzione delle imposte, lo Stato ne risparmia due in minori costi sanitari. Altrove si è puntato sui rimborsi chilometrici: in Belgio 400 mila lavoratori vanno al lavoro in bici e per ogni chilometro prendono 0,23 cent. In Francia lo stesso sistema è stato introdotto nel 2015, però con un tetto annuo di 200 euro.
Un anno fa a Milano il bici-incentivo pareva realtà. Poi però non se ne è fatto più nulla.
Come a Bari dove, oltre ai bonus in busta paga per il bike to work, si prevedono sconti per chi usa il mezzo per lo shopping: il ministero dell’Ambiente, cui è stato chiesto un milione di euro, ancora non si è fatto sentire. Diverso il discorso nei piccoli centri. Come Massarosa, Alghero riconosce da quest’anno 25 centesimi di euro per ogni km percorso, con un tetto massimo giornaliero di 6 euro. A Conegliano, in Veneto, previsti stipendi ai ciclisti fino a 600 euro l’anno.