La Giunta comunale di Milano realizzerà 32 aree della mobilità entro il 2018.
I cittadini potranno trovare tutti i mezzi destinati allo sharing uno di fianco all’altro.
Si chiamano «Aree della mobilità» e diventeranno i punti di riferimento dei cittadini che vogliono spostarsi per Milano, integrando l’uso dei mezzi pubblici tradizionali (tram, bus, filovie e metrò) con quelli a noleggio (car sharing, bike sharing e bike sharing elettrico). Sì, perché in questi hub della mobilità sostenibile, collocati nei principali snodi della viabilità milanese, i cittadini troveranno tutti i mezzi uno di fianco all’altro.
Disponiamo addirittura delle prime localizzazioni previste: via Larga, Romana, Bocconi, Darsena, Pagano, Sempione, Porta Venezia, Centrale, Sant’Agostino, Rogoredo, via dei Missaglia, Baggio, Comasina e Lambrate. L’obiettivo finale, invece, è costituito da 55 hub della mobilità entro il 2021. Vale a dire, entro la fine del mandato della Giunta guidata dal sindaco Sala.
Il progetto delle aree della mobilità è contenuto in uno dei 74 emendamenti approvati in Consiglio comunale per modificare il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums).
Il Pums – un documento che affronta in modo sistematico due grandi nodi della mobilità a Milano, la congestione e l’inquinamento, per disegnare le politiche dei prossimi 10/15 anni – è stato adottato nel pomeriggio dell’8 giugno scorso dall’assemblea di Palazzo Marino. Sono stati 28 i voti favorevoli, sette contrari e un astenuto.
Tra gli emendamenti presentati spicca quello sulle 55 aree della mobilità.
Quali gli obiettivi degli altri emendamenti?
Rafforzare e estendere la Low Emission Zone.
Promuovere l’integrazione metropolitana dei titoli di viaggio.
Realizzare il prolungamento di linee tranviarie e di metropolitana (Monza, Buccinasco-Corsico, Baggio, Milano-Libiate, Milano-Desio).
Estendere gli orari del bike sharing aprendo anche a nuove modalità di pagamento e al free flow (bici fuori stazione).
Ora il Pums adottato dal Consiglio comunale sarà pubblicato. Cittadini, enti, imprese, associazioni avranno 60 giorni per esprimere osservazioni e integrazioni che verranno analizzate dai tecnici del Comune per la successiva e definitiva approvazione da parte dell’assemblea di Palazzo Marino.